Diciamo: ci vorrebbe qualcuno che morisse e poi tornasse a riferire. Ma non ce n'è bisogno. Ogni notte ognuno fa esperienza della morte quando dorme senza sogni. Sta male, sta bene?
Non sta niente. Quello è lo stato di morte vero.
La morte non può essere un' esperienza. È l' assenza di esperienze. E quindi non c' è né male né bene. È il vuoto da cui proveniamo e torniamo. È uno stato naturale.
Sono le religioni, tutte fondate sulla disperata negazione della morte, che si inventano paradisi e inferni, nonché giudici eterni.
Ma non c'è bisogno di niente di tutto questo. È una complicazione inutile e dannosa, per vincere il terrore. Ma il terrore e l' angoscia li provate da vivi. Non da morti. Quando sarete morti, non proverete nulla. Ed è bello.
L' alternanza tra vita e morte è un ritmo assolutamente naturale. Fidatevi.
È vero che non scomparirete del tutto perché l' informazione non scompare. Ma la memoria si.
Dopo la morte, ci sarà vita. Ma non sarete più il vecchio io. Ci mancherebbe altro. Sarà un nuovo io...per fortuna. Con tracce del vecchio.
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