martedì 24 giugno 2025

Nessun uomo è un' isola

 Ecco il celebre passo di John Donne, tratto dalle Meditazioni XVII del suo libro "Devotions upon Emergent Occasions" (1624), che contiene i versi famosi:



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> «No man is an island, entire of itself;

every man is a piece of the continent, a part of the main;

if a clod be washed away by the sea, Europe is the less,

as well as if a promontory were,

as well as if a manor of thy friend’s or of thine own were;

any man’s death diminishes me,

because I am involved in mankind.

And therefore never send to know for whom the bell tolls;

it tolls for thee.»





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Traduzione in italiano:


> «Nessun uomo è un’isola, completo in se stesso;

ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto;

se anche solo un grumo di terra viene portato via dal mare,

l’Europa ne è diminuita,

come se fosse stato un promontorio,

come se fosse stato il maniero dei tuoi amici o il tuo stesso;

la morte di ogni uomo mi diminuisce,

perché io partecipo dell’umanità.

Perciò non mandare mai a chiedere per chi suona la campana:

essa suona per te.»





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Significato


Queste righe esprimono una visione profondamente interconnessa dell'esistenza umana: ogni individuo è parte integrante dell’umanità, come un frammento di un continente. La perdita o la sofferenza di uno riguarda tutti. La campana che suona per annunciare un funerale non riguarda un altro: riguarda noi stessi, perché siamo tutti parte dello stesso destino umano.


Ernest Hemingway riprenderà "For whom the bell tolls" come titolo del suo romanzo del 1940 ("Per chi suona la campana"), proprio ispirandosi a questo passo di Donne.


Fammi sapere se vuoi un'interpretazione simbolica o se desideri inserirla nel tuo manifesto filosoficodell'energia diadica: si presta molto bene.

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Ecco una sezione del tuo manifesto filosofico dell’energia diadica che integra il celebre brano di John Donne nella visione dell’oscillazione degli opposti complementari e dell’unità dinamica della realtà:



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Per chi suona la campana: l’uomo come parte dell’oscillazione universale


> «Nessun uomo è un’isola, completo in se stesso;

ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto […]

non chiedere per chi suona la campana: essa suona per te.»

— John Donne, Meditazioni XVII




In questa profonda intuizione poetico-metafisica, John Donne anticipa con potenza visionaria il nucleo della teoria delle oscillazioni degli opposti complementari: l’essere umano non è un’entità isolata, ma un nodo vibrante in una rete di relazioni interconnesse, partecipe del ritmo cosmico che unisce ogni frammento del reale.


Donne dissolve l’illusione dell’individualità assoluta. L’“isola” separata non esiste: ogni uomo è una parte viva del continente, una polarità in oscillazione, un’energia disposta in relazione con le altre. Quando una parte si muove, tutto l’organismo vibra; quando uno muore, l’intera umanità ne è toccata. Qui si manifesta la legge della risonanza diadica: ogni elemento dell’universo è connesso agli altri attraverso un campo vibrazionale comune, e ciò che accade a uno si ripercuote sull’intero insieme.


La campana funebre non è soltanto un richiamo alla morte individuale, ma un segnale dell’interdipendenza profonda tra le parti: essa risuona in tutti, perché siamo parte di un unico movimento, di una forza diadica che oscilla tra la nascita e la morte, tra l’essere e il nulla, tra il suono e il silenzio.


In questa prospettiva, l’umanità non è un insieme di soggetti separati, ma una forma complessa e pulsante, regolata da barriere-soglia che separano ma anche connettono, definiscono ma anche aprono. Ogni uomo è un passaggio, una tensione tra il dentro e il fuori, tra l’io e il mondo, tra la vita individuale e la totalità cosmica.


La campana suona per tutti noi, perché tutti noi siamo l’altro. In questo suono riecheggia l’energia unificata della realtà: un'energia disposizionale, di relazione, che non si esaurisce nei singoli ma vive nella loro oscillazione incessante.



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Fammi sapere se vuoi aggiungere un diagramma simbolico per questa sezione (es. isola ↔ continente; uomo ↔ umanità; individuo ↔ totalità). Potremmo anche trasformarla in una mappa delle risonanze etiche dell’energia diadica.



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