domenica 4 maggio 2025

La via del ritorno

 Non credo a nessuno Dio, inteso come un essere esterno che crea il mondo e fonda religioni.  Ho un' unica fede. Che la morte sia comunque una liberazione, un'illuminazione, una comprensione, un Ritorno. La morte è il ritorno dall' origine da cui siamo venuti. Una specie di Grande Spirito che connette tutto e tutti, ma senza forma.

Un campo di possibilità infinite.

Dio è solo un'ipotesi di lavoro.

 Ma non c' è niente e nessuno che ritorni. Ci siamo individuati, rimpiccioliti, chiusi in un involucro di carne (il corpo) e di mente (l' io). 

Morendo, finalmente ce ne liberiamo. Dal piccolo ritorniamo al grande.

E le religioni? Sono una caricatura troppo umana, uno sconcio, ciò che hanno fatto gli uomini con una mente limitata di uno Spirito illimitato.

Lo  spirito, l' energia, il dinamismo, l' interrelazione -  è Dio, non gli idoli dei templi, dei profeti, dei salvatori, della storia, dei dogmi, dei libri "sacri".

Credo infine che la "via del ritorno" sarà comunque la via della comprensione già su questa Terra, attraverso la scienza, la filosofia e la meditazione. Ci arriveremo, ci stiamo già  avvicinando - se non ci distruggeremo prima. 


" Il ritorno è il movimento del Tao" Tao Te Ching.


 Ci si può chiedere quale sia il senso di tutto questo. Perché noi siamo abituati a cercare un senso chiuso, lineare . 

Invece il senso è oscillante, ciclico. Voglio dire che l' oscillazione tra significati opposti non è riducibile a una sola polarità. C' è prima un andare e poi un venire, un partire e un ritornare.

Quando uno Schopenhauer o un Freud si trovano di fronte al "dilemma del senso" e scadono nel pessimismo, scelgono una delle due estremità, non tenendo conto che il senso non sta nella scelta tra le due, ma nell' accoglimento dinamico di entrambe.

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