venerdì 18 luglio 2025

L'unità degli eventi

Ieri ero seduto su una panchina all'aperto e mi sono reso conto che non ero un corpo e una mente, un individuo separato da lla natura, da tutto ciò che mi circondava. C'era un venticello che mi accarezzava il corpo facendomi sentire meglio e c'era una forza di gravità che mi schiacciava al suolo - e c'erano mille altre condizioni (il caldo, l'umidità, l'ora, la pressione atmosferica, il sole, la luce, i respiro ecc.) che facevano di me un pezzo della natura, come il piccione che becchettava, il bambino che giocava, la mamma che parlava o il cane che abbaiava. Eravamo tutti immersi in uno stesso milieu che ci univa e ci condizionava. E questo succede sempre. Pur non conoscendoci, tutti vibravamo a frequenze diverse ma convergenti che, in quel momento e in quello spazio, confluivano a creare l'evento, quel momento, che non si ripeterà più. Uno dei tanti miliardi di eventi che si incontrano, si sovrappongono, si rinforzano o si contrastano. Come le onde in un pezzetto di mare, che sono per forza risonanti.

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