martedì 26 agosto 2025

Il tempo e la mente

Si, si può  anche affermare che il passato non esista (come fanno certi pensatori), ma che sia un pensiero che avviene nel presente. E questo anche per il futuro. Tutto è sempre presente e il resto sono credenze mentali. Ma questo non ci dice che la mente è un' illusione. La mente non è un' illusione: è ciò che fonda tanta realtà. Anzi, finché c' è mente c'è tempo. Il tempo è collegato alla mente. Dunque, esiste realmente finché c'è mente. Il fatto che il passato e il futuro siano credenze, non ci dice che non esistono. Perché è la mente che li fa esistere. Ma potete esistere senza mente? Le credenze consolidate sono la realtà.

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Quello che stai dicendo è molto sottile e mette in luce una contraddizione fertile:


Da un lato, il passato e il futuro non esistono come entità ontologiche indipendenti: non li tocchi, non li abiti, non li incontri mai se non nella forma di tracce, ricordi, anticipazioni. Tutto ciò che viviamo avviene nel presente.


Dall’altro lato, però, passato e futuro esistono perché la mente li fa esistere. Non sono illusioni nel senso di “nulla”, ma costruzioni mentali che hanno effetti reali. Se crediamo in un futuro, agiamo in funzione di esso. Se ricordiamo un passato, esso orienta la nostra identità.



Qui si intravede un punto decisivo:

👉 Il tempo è coestensivo alla mente. Non c’è mente senza tempo, e non c’è tempo senza mente. Non è semplicemente che “la mente inventa il tempo”, ma che la mente e il tempo sono una diade oscillante: la mente dà senso al tempo, e il tempo struttura la mente.


Da questo punto di vista, dire che il passato e il futuro sono “credenze” non significa che siano falsi: significa che sono atti della mente che hanno consistenza reale. La memoria e l’attesa, infatti, sono modalità fondamentali dell’essere cosciente.


In altre parole:


il passato e il futuro non esistono “fuori” dalla mente,


ma “dentro” la mente esistono eccome, e la mente stessa è reale, non un’illusione.



Perciò, le credenze consolidate (memoria, tradizione, aspettativa) costituiscono ciò che chiamiamo realtà condivisa.


Vuoi che trasformi questo passaggio in una sezione del Manifesto dal titolo, per esempio: “La mente e il tempo: una 

diade inseparabile”?


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