Ecco un articolo che conferma come il cervello lavori in base alla diade ordine/disordine, stabilità e caos; in base dunque ad un sistema dinamico che nella mia teoria si chiama diade. Tale instabilità non impedisce l’efficienza, la stimola. I sistemi che vivono al limite dell’instabilità risultano in grado di:
adattarsi rapidamente a nuovi stimoli;
ottimizzare l’elaborazione delle informazioni;
fornire un’ampia gamma di risposte creative.
"E se la mente umana non avesse successo grazie alla precisione, ma grazie alla sua stessa impredicibilità? Ciò che chiamiamo pensiero, memoria e coscienza potrebbe emergere da un delicato equilibrio tra ordine e disordine.
David Robson, in un articolo su New Scientist di settembre 2025, rivela quella che può definirsi una prospettiva sorprendente. Vediamo cosa racconta la scienza riguardo ai legami tra caos e intellingenza umana.
Vantaggi cognitivi dell’instabilità calcolata
La cosiddetta “critical brain hypothesis” propone che il cervello operi in prossimità di un punto critico, il confine tra stabilità e caos, una zona che gli permette di essere altamente efficiente e flessibile.
In questa condizione, anche un piccolo stimolo può scatenare una “valanga neurale”, un’intensa cascata di attività che attraversa la rete di neuroni, simile al comportamento dei sistemi fisici come gli incendi o le frane
Tale instabilità non impedisce l’efficienza, la stimola. I sistemi che vivono al limite dell’instabilità risultano in grado di:
adattarsi rapidamente a nuovi stimoli;
ottimizzare l’elaborazione delle informazioni;
fornire un’ampia gamma di risposte creative;
Gli studi empirici, come quelli di John Beggs, mostrano che "ogni neurone attiva in media un altro neurone", mantenendo il sistema in equilibrio: né troppo stabile, né troppo caotico
Intelligenza, memoria e coscienza: emergenze dal caos
Questo bilanciamento tra ordine e instabilità sembra essere alla base di tue importanti aree della mente:
della memoria, grazie alle «catene di attivazione neuronale» che si attivano in modo imprevedibile, richiamando ricordi anche a distanza di ore;
dell’intelligenza, come suggerito da Robert Thatcher. Nei suoi esperimenti EEG con bambini, ogni millisecondo aggiuntivo nelle fasi instabili del cervello era associato a un guadagno di quasi 20 punti in QI.
Quando il caos diventa disfunzione
Tuttavia, questo equilibrio si rivela fragile.
Scostarsi dalla criticità può portare a problemi neurologici o psichiatrici:
in schizofrenia, alcune aree del cervello potrebbero allontanarsi da questa zona critica;
in autismo, si osserva una ridotta partecipazione a stati instabili, con una conseguente incapacità di processare in modo flessibile le informazioni sociali;
in epilessia, la tendenza a una sincronizzazione eccessiva conduce ad attacchi convulsivi, segno di una deviazione verso uno stato troppo ordinato.
Questa linea sottile tra genialità e disordine mentale risuona con l’antico adagio: “La follia e la genialità sono vicine”.
Cervello e creatività: lo stato dell’arte e le riflessioni filosofiche
La critical brain hypothesis è oggi supportata da diversi studi, anche se non è consenso unanime. Si è osservata attività neuronale critica tanto a livello microscopico che macroscopico, con comportamenti compatibili con transizioni di fase e distribuzioni tipo “power law”
Altri approcci teorici introducono il concetto di metastabilità: anziché oscillare tra ordine e caos, il cervello opera in uno stato fluido e altamente dinamico, con molteplici stati coesistenti, integrando e segregando informazioni in sincronia
Sul versante sperimentale, modelli suggeriscono meccanismi di auto-organizzazione tra eccitazione e inibizione neuronale che mantengono il cervello in uno stato critico in modo autonomo, anche con elevata connettività.
I fondamenti teorici di questa dinamica sono oggetto di studio, tra sistemi ordinari, quasi-critici e auto-organizzati
Il cervello emerge non come un perfetto computer deterministico, ma come un sistema vivente in bilico: caotico ma non caotico, instabile ma efficace.
Questo equilibrio tra disordine e autoregolazione sembra essere ciò che rende possibile la coscienza, la creatività e l’intelligenza. La comprensione di questa dinamica non implica una mera frontiera della neuroscienza, ma un ponte tra scienza, filosofia e il mistero della complessità della mente umana."
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