venerdì 5 settembre 2025

La diade ordine/disordine a livello cerebrale

 Ecco un articolo che conferma come il cervello lavori in base alla diade ordine/disordine, stabilità e caos; in base dunque ad un sistema dinamico che nella mia teoria si chiama diade. Tale instabilità non impedisce l’efficienza, la stimola. I sistemi che vivono al limite dell’instabilità risultano in grado di:


adattarsi rapidamente a nuovi stimoli;

ottimizzare l’elaborazione delle informazioni;

fornire un’ampia gamma di risposte creative.

Ed essi sono le diadi.



"E se la mente umana non avesse successo grazie alla precisione, ma grazie alla sua stessa impredicibilità? Ciò che chiamiamo pensiero, memoria e coscienza potrebbe emergere da un delicato equilibrio tra ordine e disordine.


David Robson, in un articolo su New Scientist di settembre 2025, rivela  quella che può definirsi una prospettiva sorprendente. Vediamo cosa racconta la scienza riguardo ai legami tra caos e intellingenza umana. 


Vantaggi cognitivi dell’instabilità calcolata

La cosiddetta “critical brain hypothesis” propone che il cervello operi in prossimità di un punto critico, il confine tra stabilità e caos, una zona che gli permette di essere altamente efficiente e flessibile. 


In questa condizione, anche un piccolo stimolo può scatenare una “valanga neurale”, un’intensa cascata di attività che attraversa la rete di neuroni, simile al comportamento dei sistemi fisici come gli incendi o le frane


Tale instabilità non impedisce l’efficienza, la stimola. I sistemi che vivono al limite dell’instabilità risultano in grado di:


adattarsi rapidamente a nuovi stimoli;

ottimizzare l’elaborazione delle informazioni;

fornire un’ampia gamma di risposte creative;

Gli studi empirici, come quelli di John Beggs, mostrano che "ogni neurone attiva in media un altro neurone", mantenendo il sistema in equilibrio: né troppo stabile, né troppo caotico


Intelligenza, memoria e coscienza: emergenze dal caos

Questo bilanciamento tra ordine e instabilità sembra essere alla base di tue importanti aree della mente:


della memoria, grazie alle «catene di attivazione neuronale» che si attivano in modo imprevedibile, richiamando ricordi anche a distanza di ore;

dell’intelligenza, come suggerito da Robert Thatcher. Nei suoi esperimenti EEG con bambini, ogni millisecondo aggiuntivo nelle fasi instabili del cervello era associato a un guadagno di quasi 20 punti in QI.

Quando il caos diventa disfunzione

Tuttavia, questo equilibrio si rivela fragile


Scostarsi dalla criticità può portare a problemi neurologici o psichiatrici:


in schizofrenia, alcune aree del cervello potrebbero allontanarsi da questa zona critica;

in autismo, si osserva una ridotta partecipazione a stati instabili, con una conseguente incapacità di processare in modo flessibile le informazioni sociali;

in epilessia, la tendenza a una sincronizzazione eccessiva conduce ad attacchi convulsivi, segno di una deviazione verso uno stato troppo ordinato.

Questa linea sottile tra genialità e disordine mentale risuona con l’antico adagio: “La follia e la genialità sono vicine”.


Cervello e creatività: lo stato dell’arte e le riflessioni filosofiche

La critical brain hypothesis è oggi supportata da diversi studi, anche se non è consenso unanime. Si è osservata attività neuronale critica tanto a livello microscopico che macroscopico, con comportamenti compatibili con transizioni di fase e distribuzioni tipo “power law”


Altri approcci teorici introducono il concetto di metastabilità: anziché oscillare tra ordine e caos, il cervello opera in uno stato fluido e altamente dinamico, con molteplici stati coesistenti, integrando e segregando informazioni in sincronia


Sul versante sperimentale, modelli suggeriscono meccanismi di auto-organizzazione tra eccitazione e inibizione neuronale che mantengono il cervello in uno stato critico in modo autonomo, anche con elevata connettività. 


I fondamenti teorici di questa dinamica sono oggetto di studio, tra sistemi ordinari, quasi-critici e auto-organizzati


Il cervello emerge non come un perfetto computer deterministico, ma come un sistema vivente in bilico: caotico ma non caotico, instabile ma efficace


Questo equilibrio tra disordine e autoregolazione sembra essere ciò che rende possibile la coscienza, la creatività e l’intelligenza. La comprensione di questa dinamica non implica una mera frontiera della neuroscienza, ma un ponte tra scienza, filosofia e il mistero della complessità della mente umana."



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