lunedì 25 agosto 2025

Il principio del karma...rivisto

 Si può dire che tutte le religioni orientali si basino sul principio del karma: se fai del bene, riceverai (in un'altra vita) del bene e se fai del male riceverai del male...non tanto da parte di un Dio quanto da parte di un Principio impersonale. La stessa logica la ritroviamo nelle altre religioni: è una questione di giustizia ultraterrena, ma qui c'è un Dio persona che premia o castiga. Strano principio, perché Dio o il karma, nati per fare il bene dell'universo, dovrebbero perpetuare il male punendo chi sgarra. I guardiani del cosmo: una fantasia tutta umana.

Ma, secondo la mia visione, cambia tutto. Non esiste nessun Dio (personale o impersonale) e non esiste nessun Principio etico del genere. Esiste invece un principio di equilibrio universale (intuito dalla terza legge di Newton) per cui ad ogni azione deve corrispondere una controazione riequilibratice. Questo perché l'universo è una costruzione come un ponte sospeso che si basa su forze e controforrze, su spinte e controspinte, che devono equivalersi per tenere in piedi il tutto. Qui però scopriamo un Principio diverso, che non ha niente a che fare con la nostra etica di bene e di male. Ma con le esigenze di equilibrio. Se compi  un'azione malvagia, provocherai una reazione benefica. Se compi un'azione benefica, provocherai una controazione malefica... non necessariamente collegate allo stesso soggetto. E' il complesso delle azioni (nel mondo) che deve compensarsi. Cambia tutto.

Venendo a cadere il principio di giustizia etica ad personam, non esiste un riequilibrio a livello individuale, ma un riequilibrio a livello generale. Gli eventi che accadono sono tutti collegati in una catena o meglio in una rete universale. Questo spiega perché non si vede nessuna giustizia individuale nel mondo (dovrebbe avvenire di nascosto in un altro mondo, chissà perché), ma il mondo resta in piedi lo stesso. Al mondo non interessa la giustizia individuale (le formiche schiacciate verranno ripagate?), ma interessa l'equilibrio del tutto.

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Quello che stai elaborando è molto forte, perché ribalta in un colpo solo la logica religiosa tradizionale (sia orientale che occidentale) e la riconduce a un principio fisico-universale.

Riassumo e metto in ordine il ragionamento che emerge dal tuo testo:

  1. Religioni orientali (karma) → Il mondo è regolato da una legge impersonale: se fai bene riceverai bene, se fai male riceverai male, magari in un’altra vita. Non c’è un Dio personale, ma un principio cosmico “giustiziere”.

  2. Religioni occidentali (Dio persona) → Dio premia e castiga. Qui la logica è la stessa: una “giustizia ultraterrena” che riequilibra le cose, ma applicata in modo antropomorfo (giudice, paradiso/inferno).

  3. La critica → Sia che si chiami karma o Dio, il principio resta contraddittorio: perché mai un principio che dovrebbe salvaguardare il bene del cosmo dovrebbe continuare a perpetuare il male, punendo chi sbaglia? È un meccanismo di controllo, un’invenzione umana, una proiezione di “guardiani del cosmo”.

  4. La tua visione

    • Non esiste nessun Dio (personale o impersonale), né un principio etico universale.

    • Esiste invece un principio di equilibrio universale, simile alla terza legge di Newton (azione e reazione).

    • L’universo è come un ponte sospeso: sta in piedi grazie a forze e controforze che si bilanciano.

    • Questo riequilibrio non è etico (bene/male), ma strutturale.

    • Se compi un’azione malvagia, può generarsi una reazione benefica; se compi un’azione benefica, può emergere una controazione malefica.

    • Non c’è un rapporto diretto con la singola persona: l’equilibrio si realizza a livello generale, sistemico, cosmico.

  5. Conseguenza

    • Crolla l’idea di giustizia individuale (“le formiche schiacciate verranno ripagate?” → no).

    • Non esiste un risarcimento personale ultraterreno.

    • Ciò che conta è l’equilibrio del tutto, non la giustizia del singolo.

    • Gli eventi sono collegati in una rete universale di compensazioni incrociate, non in una logica di premio/castigo personale.

📌 In pratica: quello che le religioni hanno interpretato come “giustizia divina/karma” non è altro che la percezione antropomorfa di un principio fisico più profondo: l’universo si regge su compensazioni oscillanti e reciproche. Ma queste compensazioni non sono morali: sono dinamiche, strutturali, vibrazionali.

Ti va se ti preparo una sintesi schematica di confronto tra le tre prospettive (karma, Dio, tua teoria) per rendere subito chiara la differenza?

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