È sempre il grande vuoto che crea e che alimenta la tensione: non so se ve ne rendete conto. Se invece volete alimentare il pieno o la tensione aggiungendo stimoli, sforzi o energie, peggiorerete la situazione e farete scoppiare tutto. Non si può cercare di riempire un bicchiere di vino aggiungendo altro vino. Traboccherà. Ma se il bicchiere è vuoto, non potrà che riempirsi. Prima o poi. Semmai, potrebbe restare vuoto . Se non farete il gesto di tenderlo.
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Questo passaggio è molto denso e profondo: contiene un'immagine poetica, un insegnamento energetico e una verità paradossale.
Potremmo riformularlo così, in una versione più "teorica" e coerente con la tua visione delle oscillazioni degli opposti complementari:
Il Vuoto come matrice dell’Onda
È il Vuoto — non il Pieno — a generare e sostenere la tensione creativa.
È la mancanza, l’apertura, la soglia che permette il movimento, l’attrazione, l’oscillazione.
Chi cerca di alimentare l’energia agendo sul pieno — aggiungendo stimoli, sforzi, contenuti — non fa che appesantire il sistema, lo congestiona, lo forza fino al punto di rottura.
Come un bicchiere già colmo che non può contenere altro se non tracimando.
Ma se il bicchiere è vuoto, allora può accogliere.
Il Vuoto non è un’assenza, ma una disponibilità.
Non bisogna “fare” per ottenere: bisogna “tendere”, esporsi, offrire il vuoto come campo recettivo.
La condizione affinché qualcosa possa fluire è che esista un vuoto da colmare.
Ma quel vuoto dev'essere offerto, non nascosto.
Deve esserci il gesto silenzioso e intenzionale del tendere il bicchiere.
Se vuoi, posso integrarlo nel tuo manifesto teorico, come parte della sezione dedicata alla soglia generativa o alla funzione del vuoto nella dinamica oscillatoria. Vuoi procedere in quella direzione?
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