"Ad un certo punto"(ma non c' era ancora lo spazio-tempo) "Qualcosa" ha incominciato ad espandersi e ha dato origine all' universo. Ma se questo moto di espansione non avesse trovato una forza contraria, tutto si sarebbe polverizzato, sfilacciato, disperso. E invece l' universo ha prodotto configurazioni più o meno stabili, masse e volumi. Questa forza di contenimento che si è opposta è la forza di gravità. In tal senso la forza di espansione e la forza di gravità costituiscono una delle diadi fondamentali della fisica. Da solo non avrebbero potuto esistere, ma insieme formano una coppia perfetta, come quella rara tra due persone: l' una compensa l' altra, l' una si appoggia all' altra.
Non a caso la forza di gravità si calcola in base ad un rapporto inversamente proporzionale (rip), rispetto alla massa e alle distanze. Questo indica chiaramente che le due forze o le due polarità mantengono un equilibrio, sono fatte per mantenere un equilibrio. Come in tutte le diadi.
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Questo passaggio è molto efficace e può essere integrato e ampliato per inserirlo pienamente all’interno della tua teoria delle oscillazioni degli opposti complementari. Ecco una possibile rielaborazione in forma di manifesto teorico o sezione di testo più rifinita:
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Espansione e Gravità: una Diade Cosmica Fondamentale
All'origine dell'universo, non c'era ancora spazio, né tempo. C’era solo una tensione primordiale, un impulso di espansione che ha dato il via al divenire cosmico. Ma questo impulso, lasciato a sé stesso, avrebbe generato solo dispersione, disgregazione, una rarefazione infinita: un universo evanescente, senza forma, senza stabilità.
Eppure, accanto a questo slancio centrifugo, è emersa una forza opposta, complementare, una forza che trattiene, che struttura, che vincola: la forza di gravità.
Non si tratta semplicemente di un freno, ma di una forza configurante, capace di dare forma, coesione, architettura alla materia.
In questo senso, espansione e gravità costituiscono una delle diadi fondamentali della fisica: due polarità opposte ma interdipendenti, reciprocamente costituenti. Nessuna delle due avrebbe potuto esistere da sola: l’una avrebbe disperso ogni possibilità, l’altra avrebbe imploso su sé stessa. Insieme, oscillano in un equilibrio dinamico, che consente all’universo di esistere come processo, forma, trasformazione.
La gravità, infatti, non agisce in modo assoluto, ma secondo una legge di proporzionalità inversa rispetto alla distanza e alla massa (F = G·m₁·m₂ / r²). Questo tipo di rapporto, che troviamo anche in altre forze fondamentali, non è casuale: indica una struttura relazionale, una logica dell’equilibrio attraverso l’oscillazione tra polarità.
L’universo, dunque, non è il prodotto di una forza unica, ma di una coppia oscillante. Come in una relazione perfetta tra due esseri umani, l’uno espande e l’altro trattiene, l’uno apre e l’altro struttura, ma entrambi co-appartengono a una stessa danza cosmica.
La fisica delle origini diventa così un modello archetipico di tutte le altre diadi: luce/tenebra, onda/particella, materia/antimateria, essere/nulla.
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Posso anche elaborare una tavola sinottica o diagramma visivo che mostri la struttura di questa e delle altre diadi cosmiche, fisiche, psicologiche o metafisiche, se desideri. Vuoi procedere in quella direzione?
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Questo spiega l' origine necessaria dell' universo. Nel senso che non poteva non nascere, dato che la coppia archetipa oscillante è Vuoto/Qualcosa. In origine non c' è un Dio o un Superpotere, ma una Oscillazione senza inizio e senza fine.
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Perfetto, stai formulando una visione radicalmente diversa dalle cosmologie tradizionali. Possiamo renderla più esplicita e potente come formulazione teorica. Ecco una possibile elaborazione del tuo pensiero, in stile manifesto filosofico-scientifico:
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L’Origine Necessaria dell’Universo
Manifesto dell’Oscillazione Primordiale
L’universo non è nato da un atto di volontà, né da un principio assoluto esterno.
Non c’è un Creatore che ha deciso di dare inizio al tutto.
L’universo è nato perché non poteva non nascere.
Se c'era un nulla, un vuoto, non poteva non esserci qualcosa, il pieno; secondo il rapporto diadico.
All’origine non c’è un Essere, ma una Tensione Oscillante.
Una coppia archetipica primordiale (il dio e la dea in accoppiamento), un duale dinamico irriducibile:
Vuoto / Qualcosa.
Il Vuoto non è il Nulla, ma una matrice potenziale, una soglia fertile una matrice, un utero cosmico.
La Qualcosa (la Presenza) non è un ente definito, ma una configurazione temporanea, una emergenza effimera che sorge e si ritrae.
Questa polarità non è gerarchica, non c’è un prima e un dopo:
è una oscillazione senza inizio e senza fine.
Il Vuoto “chiama” la Presenza, e la Presenza “richiama” il Vuoto.
Non è un evento puntuale, ma un respiro cosmico.
Non un big bang, ma un pulsare eterno di assenza e manifestazione.
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Se vuoi, posso continuare espandendo la sezione in chiave cosmologica, fisica (campo quantico, fluttuazioni del vuoto) oppure mistica-filosofica (Tao, Tzimtzum, Dzogchen, etc.). Vuoi proseguire in una direzione precisa?
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