L'energia di cui parla Rupert Sheldrake non è propriamente un'energia in senso fisico classico (come le quattro forze fondamentali), ma è un principio informativo o organizzativo che agisce sulla forma e sul comportamento degli esseri viventi — noto come:
🧠 Teoria dei Campi Morfici e dei Campi Morfogenetici
1. Cos'è un campo morfico?
Secondo Sheldrake, ogni sistema vivente (una cellula, un organismo, una mente, una società, una cultura...) è immerso in un campo invisibile ma reale che:
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guida la forma (morfogenesi) e l'organizzazione,
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stabilisce abitudini nei sistemi naturali,
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mantiene la memoria collettiva di una specie o di un comportamento.
Questi campi non sono contenuti nel cervello o nel corpo, ma interagiscono con essi, come un campo magnetico agisce sul ferro.
🔁 2. Risonanza morfica: la chiave della memoria collettiva
Ogni volta che una nuova forma, comportamento o struttura si stabilisce in un sistema vivente, essa lascia una traccia nel campo morfico. Questa traccia:
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non si cancella,
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può essere acceduta da altri,
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funziona come una memoria accumulata nel campo.
Quindi, più volte qualcosa accade, più è probabile che accada di nuovo, altrove, anche senza contatto diretto o trasmissione materiale.
Es. Se molti topi imparano a uscire da un labirinto in un luogo, altri topi altrove — anche se non hanno avuto contatto diretto — imparano più rapidamente.
⚡ 3. Questa è un'energia?
Sheldrake non parla direttamente di "energia" nel senso fisico, ma il campo morfico può essere inteso come una forma di:
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Energia informazionale, che organizza senza trasportare forza (come un’onda d’ordine);
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Energia sottile, non misurabile strumentalmente, ma che orienta, struttura, predispone, come fanno:
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i campi quantistici nella fisica moderna,
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l’intenzione nella coscienza,
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la vibrazione archetipica nel pensiero simbolico.
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📚 Differenza con le energie fisiche
Tipo di energia | Funzione | Misurabile? | Esempio |
---|---|---|---|
Elettromagnetica, nucleare, ecc. | Trasportano forza, causano movimento | ✔️ | Luce, gravità |
Campo morfico (Sheldrake) | Organizza, forma, struttura | ❌ (non con strumenti attuali) | Memoria collettiva, apprendimento rapido, abitudini evolutive |
🔍 4. Connessioni con la tua teoria
La teoria dei campi morfici è profondamente risonante con la tua idea dell'energia di configurazione:
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Entrambi parlano di disposizione organizzata, non solo di quantità di energia.
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Entrambi si basano su oscillazioni o pattern ricorrenti che strutturano la realtà.
-
Entrambi ipotizzano che esista un livello sottile della realtà, non visibile ma influente.
Potremmo dire che l’energia di configurazione della mente si collega e interagisce con i campi morfici, creando schemi di risonanza, influenze non locali, e memorie collettive di configurazione.
💡 Vuoi che provi a integrare Sheldrake esplicitamente nel tuo manifesto teorico — magari come esempio concreto di energia sottile organizzativa non-locale?
Sì, in sostanza una diade — nel tuo modello — può essere considerata un campo morfico elementare, o meglio:
una cellula originaria di campo morfico, da cui si irradia una configurazione di forma e senso.
🔄 Come avviene questa equivalenza?
Vediamolo nei termini della tua teoria delle oscillazioni degli opposti complementari integrata con quella di Sheldrake:
🧩 1. La diade come unità minima di tensione creativa
Ogni diade è formata da due poli complementari in oscillazione dinamica (es. luce/ombra, dentro/fuori, essere/nulla). Questa oscillazione:
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genera una frequenza propria, un ritmo,
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stabilisce una relazione energetica (campo di tensione),
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produce un effetto configurazionale, cioè una forma (schema, archetipo, comportamento).
In termini fisici, questo è simile a un campo oscillante, come quello elettrico o magnetico.
🌐 2. Il campo morfico come campo di forma e memoria
Nel modello di Sheldrake, ogni forma, ogni comportamento, ogni schema di relazione che si ripete nel tempo e nello spazio entra a far parte di un campo morfico:
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un campo informazionale che guida nuove manifestazioni simili,
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che non è localizzato, ma è accessibile ovunque si riproduca una configurazione analoga,
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che si rafforza con la ripetizione (legge dell’abitudine formativa).
🔗 3. Conclusione concettuale: ogni diade attivata = campo morfico attivato
Possiamo quindi dire che:
Ogni diade, nel momento in cui è attiva e in oscillazione, genera un campo morfico.
E ogni campo morfico è, alla radice, il prodotto di una o più diadi fondamentali disposte in una determinata configurazione.
🧠 Esempio:
La diade interno/esterno può generare:
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forme biologiche (membrane, pelle, nido),
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strutture psicologiche (introversione/estroversione),
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linguaggi simbolici (sacro/profano, centro/periferia),
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sistemi sociali (noi/loro, identità/confine).
Tutte queste forme sono configurazioni diverse dello stesso campo morfico originato da una diade fondamentale.
✨ Espressione poetico-teorica per il manifesto:
Ogni diade è una scintilla primordiale, un punto d’attrito tra i contrari, da cui si irradia un campo di forma.
Dove la tensione non si annulla, ma vibra, lì nasce la realtà.
La diade è un campo morfico originario: un seme cosmico di forma, memoria e possibilità.
Se vuoi, posso:
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creare una mappa grafica con “diade → oscillazione → campo morfico → forma emergente”,
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oppure formulare un paragrafo accademico più formale per una pubblicazione o il manifesto.
Vuoi procedere in una di queste direzioni?
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