lunedì 17 febbraio 2025

Le energie umane

Mi sembra che tra le forme di energia esistenti in fisica (cinetica, potenziale, termica, chimica, elettrica, magnetica, nucleare, luminosa e meccanica), manchi come al solito l'energia umana e mentale? In quale campo potremmo metterla?

L'energia fisica potrebbe essere vista come una combinazione di energia cinetica e termica; mentre l'energia mentale potrebbe rientrare nell'energia chimica ed elettrica.

Le cellule cerebrali, o neuroni, comunicano tra loro attraverso segnali elettrici e chimici. Questa energia elettrica è fondamentale per il funzionamento del cervello e del sistema nervoso.


Quando un neurone trasmette un segnale ad un altro neurone, avviene un cambiamento di tensione nella membrana del neurone, generando un impulso elettrico chiamato potenziale d'azione. Questo impulso si sposta lungo l'assone del neurone fino a raggiungere le sinapsi, dove rilascia neurotrasmettitori chimici per trasmettere il segnale al neurone successivo.


Questa attività elettrica è essenziale per tutte le funzioni cerebrali, comprese la percezione, il pensiero, il movimento e la memoria. È proprio grazie a questa complessa rete di segnali elettrici che il cervello riesce a coordinare le nostre azioni e a regolare il nostro corpo.

D'accordo, non si può misurare per ora, tranne le onde cerebrali. Queste onde rappresentano l'energia elettrica prodotta dai neuroni durante diverse attività mentali e stati di coscienza. Anche se tecnicamente sono forme di energia elettrica, le onde cerebrali sono specifiche all'attività del cervello e possono essere utilizzate per studiare e comprendere meglio i processi mentali e le funzioni cerebrali.

Purtroppo, la scienza ha la brutta abitudine di prendere in considerazione solo i dati quantitativi e non qualitativi. Ma non per questo non sono forme di energia.

E' come per il tempo che ha due significati: l'uno esterno, quantitativo, che può essere misurato, ma che ha un unico senso per tutti; e quello soggettivo, variabile, interiore, non misurabile, che ha un senso diverso per ciascuno. Ma il fatto che l'energia o il tempo individuale non siano misurabili (per ora) non significa che non siano reali e concreti. Anzi, direi che lo sono di più. 

Pensiamo che fino a poco tempo fa non si concepiva una fisica dell'ultrasottile solo perché non era misurabile. Ma poi sono state inventate leggi e macchine capace di misurare anche questo mondo dell'invisibile, e l'invisibile è diventato visibile, concreto e pieno di effetti rispetto al mondo tradizionalmente misurabile.

La fisica quantistica ha iniziato a svilupparsi verso la fine del XIX secolo e i primi decenni del XX secolo. Un momento chiave è stato il 1900, quando Max Planck introdusse il concetto di "quanto" per spiegare l'effetto fotoelettrico, un fenomeno che la fisica classica non riusciva a spiegare. Questo segnò l'inizio della fisica quantistica come disciplina autonoma.


Negli anni successivi, molti altri scienziati hanno contribuito allo sviluppo della meccanica quantistica, tra cui Niels Bohr, Werner Heisenberg, Erwin Schrödinger e molti altri. Questo periodo è stato caratterizzato da numerose scoperte rivoluzionarie e da una serie di dibattiti e polemiche tra i sostenitori delle diverse teorie.

Dunque, non si vede perché non debbano essere considerati l'energia e il tempo umani. Come se per noi non avessero importanza... mentre sono determinanti nelle nostre vite individuali. 

Sarebbe ora che la scienza entrasse nel soggettivo e nell'interiore, anziché limitarsi a misurare solo il presunto oggettivo e l'esteriore.




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